L’articolo esplora la proposta di creare un “CERN dell’Intelligenza Artificiale”, ispirata a Giorgio Parisi, come centro di ricerca pubblico e sovranazionale per l’innovazione etica e condivisa nell’AI. Analizzando il rapporto AI Now e i rischi della centralizzazione cognitiva, il testo evidenzia l’importanza di una governance trasparente, della diversità linguistica, e di una conoscenza come bene comune. Il modello CERN viene qui reinterpretato per promuovere pluralismo, responsabilità e sostenibilità nella società digitale, con l’obiettivo di trasformare l’IA in uno strumento pubblico al servizio dell’umanità.